lunedì 12 novembre 2012

Notturno

Di notte le città si muovono
e gli alberi scendono
i gradini delle chiese
in fila indiana di toporagno
trascinandosi dietro i lamenti
delle case, la pena senza sbadigli
dietro alle finestre.
.
Impigliata nelle insegne
la solitudine come un esilio
gesticola nei vicoli
e consegna ad ogni porta
un altro giorno
che ansima nell'alba
la fatica del vivere.

.

domenica 11 novembre 2012

Lungo il sentiero assiepato

Tu vivi qui, in fondo al viale
dietro alla siepe dove mio padre
nascondeva il suo malamore
e i miei quattro fratelli lustravano
sui rami, le loro piume di maschi
per il tempo dei desideri.

Mia madre aveva un grande cappello
calato sugli sguardi
e piedi troppo piccoli per fuggire.
Io, per gioco, lievitavo pane sollevando
nuvole bianche di farina sui miei seni.
Tra noi e la siepe, tre spighe di grano.

Tu vivi qui, in fondo al viale, chiuso
nella tua ombra che non cambia direzione.
Hai calpestato il nostro odore
che ancora io cerco dappertutto
e seppellisco matite fra i sassi aspettando
che germoglino parole.